Voglia di partire ma anche sano realismo. Perché se l’estate che sta entrando nel vivo si preannuncia certamente positiva per gli italiani abituati a considerare il viaggio come un diritto inviolabile, è sempre più evidente il gap tra le possibilità infinite degli “alto spendenti” abituati a muoversi nell’hospitality di lusso e quelle decisamente più ridotte di un ceto medio che deve fare i conti con l’erosione innegabile della capacità di spesa e che, giocoforza, sarà costretto a ridurre il timing delle proprie vacanze. Con un risultato per certi versi clamoroso: ad oggi non si registra il “tutto esaurito” in regioni top…